Se passeggiando per Grosio ti dovessi imbattere nelle donne in costume locale non ti sorprendere, non sei nel mezzo di una rievocazione storica, questa è la quotidianità di un borgo profondamente legato alle sue tradizioni. Il costume grosino si distingue da quelli dei comuni limitrofi per la varietà dei colori, la cura dei dettagli e gli accessori che lo arricchiscono.
Le sue origini risalgono al XVII secolo, quando alcuni uomini emigrarono a Venezia per affari. La città marittima era un importante centro di commercio dove era facile entrare in contatto con culture lontane. Sembra che alcuni abitanti di Grosio fecero ritorno a casa portando con sé delle schiave armene per ripopolare il paese devastato dalla peste. Fu così che l’arrivo di queste donne arricchì gli abiti di tessuti, colori e simboli ancora oggi elementi di un patrimonio da custodire e tramandare.
Osserva i dettagli degli abiti delle donne Grosine, lo splendore dei colori e la finezza delle lavorazioni, ornamenti di una cultura alpina che ricorda il lontano oriente.
Annusa l’aria per cogliere il profumo intenso della pesteda tipica grosina con i suoi aromi di aglio, pepe, foglie di achillea nana e timo serpillo, che uniti al sale danno sapore ai piatti della tradizione.
Puoi toccare la montagna ovunque intorno a te, anche immergendo le mani nell’acqua fresca delle fontane e dei lavatoi.
Fatti conquistare dal sapore unico e irripetibile della Bresaola della Valtellina IGP, che custodisce il respiro delle montagne e la sapienza di generazioni di artigiani del gusto.
Per la sua digeribilità, è indicata anche prima di un’escursione in bici o di una corsa. In più è già pronta per essere consumata ed è perfetta da gustare anche in movimento.
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